Il packaging ha un’importanza rilevante in ogni tipo di mercato. Serve infatti a presentare un prodotto e allo stesso tempo a preservarlo, difendendolo dalle minacce esterne.
Ma quando si parla di packaging farmaceutico ci si riferisce a un prodotto la cui importanza è estremamente maggiore, poiché il contenuto che avvolge e protegge è sicuramente impegnativo e meritevole della giusta attenzione.
Purtroppo, negli ultimi anni, si è sviluppata la malsana tendenza a contraffare e a falsificare determinati farmaci, per cui è necessario far sì che il packaging sia chiarificatore del contenuto, difficile da riprodurre e del tutto capace di difendere appieno il prezioso oggetto di cui si fa carico.
Le aziende produttrici di packaging farmaceutico hanno infatti pensato di ovviare al problema e di ridurlo studiando delle tecniche mediante le quali aumentare la sicurezza del prodotto, garantendone perciò l’autenticità e la veridicità del contenuto. E lo hanno fatto anche grazie alle leggi vigenti.
Hanno deciso infatti di organizzare una serializzazione delle scatole dei medicinali, come prevede anche la Direttiva Europea 2011/62/EU sulla contraffazione. Si è deciso inoltre di apporre delle etichette di sicurezza e di distribuire perciò dei bollini. In questo modo si realizza una pre-selezione del packaging farmaceutico, ottimizzando quindi la fase successiva di imballaggio.
Un’altra tecnica decisamente appropriata è quella cosiddetta tamper evident. Si tratta del packaging farmaceutico inviolabile, anch’esso secondo la Direttiva Europea 2011/62/EU. Il tamper evident è un meccanismo mediante il quale si applicano sistemi che mostrano la possibile manipolazione non autorizzata di un farmaco.
A ciò si aggiungono tecniche specifiche che rendano difficile l’imitazione delle confezioni dei farmaci. Tra esse si annoverano quelle non visibili, quale ad esempio l’utilizzo di inchiostri invisibili e reattivi. E si ricordano le misure antifalsificazione visibili, tra le quali è presente l’uso di effetti perlescenti, quello di inchiostri termocromici e infine quello degli ologrammi.