Il packaging è uno strumento fondamentale per garantire la massima protezione alle merci. Tuttavia, negli anni questo elemento è diventato sempre più sofisticato, fino a rappresentare una vera e propria componente di marketing. Non a caso oggi si parla di packaging design per definire quel processo di progettazione e di realizzazione di imballaggi capaci di attirare l’attenzione dei consumatori. Insomma, con il tempo, il settore del packaging è diventato sempre più autonomo e, soprattutto negli ultimi anni, sono aumentate anche le figure professionali che si occupano specificatamente di questo tipo di elemento.
Ad ogni modo, la storia del packaging è tutt’altro che recente. I classici imballaggi infatti erano già diffusi nell’antichità. Ovviamente si trattava di tipologie primitive, ma che avevano scopi molto simili a quelli odierni. Cerchiamo di scoprire insieme quali sono queste origini e come si è evoluto il concetto di packaging negli anni.
La storia del packaging
Come abbiamo già accennato, la nascita del packaging non è recente. Tuttavia, è bene specificare che nel passato i prodotti, soprattutto quelli alimentari, venivano realizzati e consumati a livello locale, motivo per il quale gli imballaggi erano molto poco diffusi. L’aumento della produzione di questi strumenti si ebbe soprattutto in concomitanza con l’aumento della popolazione, quando cioè crebbe la necessità di trasferire merci tra luoghi lontani.
Un vero e proprio cambiamento però si ebbe solo all’indomani della rivoluzione industriale, quando si verificò un forte aumento delle esportazioni e delle importazioni fra paesi e, di conseguenza, un netto incremento della produzione di imballaggi, anche se fino alla prima guerra mondiale tale strumento, essendo costituito da materiali particolarmente costosi, veniva utilizzato solo per i beni di lusso.
Fu solo con la fine della guerra e l’avvento della crisi del 1929, nota con il nome di Grande Depressione, che il concetto di imballaggio iniziò ad interessare anche le fasce più popolari. In particolare, a dare la spinta a questa diffusione furono i supermarket, i quali rivoluzionarono il sistema della distribuzione a livello mondiale. Proprio in questi anni, inoltre, il packaging smette di essere solo strumento di trasporto di merci per diventare anche un elemento di marketing.
Inoltre, tra la fine dell’Ottocento e fino alla seconda guerra mondiale, nel mondo del packaging venivano utilizzati diversi tipi di materiali. In particolare, si assistette alla diffusione del metallo, della carta e anche del vetro. Pensiamo ad esempio ad una delle confezioni che hanno fatto la storia, ovvero quella della bottiglia di coca-cola, che ancora oggi è nota in tutto il mondo. Dal secondo dopoguerra in poi, invece, si assistette all’introduzione di materiale di imballaggio come i fogli di alluminio, il pvc, il cellophane e la plastica.
Il problema della sostenibilità
Proprio a causa dell’utilizzo di materiali non sostenibili, nel settore del packaging ci si è interrogati su come rendere più ecocompatibili gli imballaggi. Importanti innovazioni sono state apportate soprattutto nel corso degli ultimi due decenni, in cui, grazie anche all’avvento di nuove tecnologie, i produttori si sono focalizzati sulla realizzazione di prodotti capaci di non apportare danni all’ambiente, utilizzando nuovi tipi di materiali.
Il Packaging come esperienza
Come abbiamo già accennato, soprattutto nel corso degli ultimi anni e a seguito dell’avvento di internet e dei social network, il packaging è diventato un vero e proprio strumento di marketing. Infatti, attraverso le confezioni, le aziende esprimono i loro valori e veicolano un messaggio. Il tutto al fine di attirare l’attenzione dei consumatori.
Insomma, con il passare degli anni, gli imballaggi sono diventati dei veri e propri strumenti di comunicazione. Non è un caso quindi che molte aziende siano continuamente alla ricerca di figure professionali che si dedicano alla progettazione e all’elaborazione di imballaggi efficaci. D’altra parte non deve stupire anche la nascita di fenomeni on-line con l’unboxing, ovvero dei video solitamente pubblicati su YouTube o sui social network come Instagram o Tik Tok, in cui influencer si riprendono mentre scartano un determinato prodotto.