Il packaging per alimenti è sempre stato materia di discussione.
Il dieci febbraio del 2017 fu emanato il decreto legislativo numero ventinove proprio sulla materia, infatti. Quest’ultimo introdusse delle novità rilevanti nel regolamento che riguarda i materiali da imballaggio. È stata aggiunta, proprio in quella occasione, una maggiore severità nelle sanzioni, in caso di inadempienza alle normative comunitarie, in merito alla gestione e ai materiali destinati al contatto con gli alimenti.
Molti alimenti sono destinati a venire a contatto con imballaggi e contenitori. Per questo motivo è necessario fissare delle regolamentazioni scrupolose quanto i controlli che si dovranno effettuare per far sì che i materiali siano conformi anche alle direttive comunitarie.
La comunità europea parla di buone pratiche di fabbricazione da seguire, nelle linee guida emesse.
È necessario comunicare l’ubicazione degli stabilimenti alimentari per consentire che si applichino le verifiche necessarie da parte delle autorità locali e del Sistema Informativo Nazionale Veterinario per la Sicurezza Alimentare.
Anche le sanzioni per le violazioni sull’etichetta dei MOCA si sono inasprite. Quest’ultima deve avere la dicitura: “per contatto con i prodotti alimentari”, o il simbolo “per alimenti“. Deve inoltre riportare chiare istruzioni circa il corretto impegno da parte del consumatore. È necessario abbia chiare le informazioni sul viaggio effettuato e che riporti tutti i dati indispensabili alla rintracciabilità del prodotto.
Il Decreto Ministeriale del 21 marzo del 1973 e i successivi aggiornamenti, invece, hanno affrontato e definito la metodologia di verifica della conformità della carta, soffermandosi sulle composizioni consentite e i requisiti di purezza.
Nello specifico afferma che carta e cartone possono essere utilizzati per andare a contatto diretto con gli alimenti quando sono costituiti da materie fibrose per almeno il 75%, mentre le sostanze di carica non devono superare il 10% e quelle ausiliari il 15%.
Per gli imballaggi senza prove di migrazione è necessario almeno il 60% di materie fibrose, al massimo il 25% di sostanze di carica e il 15% di sostanze ausiliarie.
Per quanto riguarda le shopper, invece, esiste una lunga lista che riguarda quelle per i prodotti alimentari. Esistono quelle biodegradabili e compostabili, in vari formati e customizzabili, i sacchetti per il cibo, le borse per la spesa riutilizzabili e personalizzate, i sacchetti in carta kraft, quelli in carta per il pane e per la frutta, ancora quelli salvafreschezza, antigrasso, per dolci, buste sottovuoto, carte politenate, idrovegetali per macellerie, sacchetti in ovtene, contenitori e vassoi in pet per gastronomia, articoli monouso e vassoi e dischi per pasticceria.
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